I collettivi francesi stanno vivendo un periodo di repressione piuttosto duro. Dopo le vicende di questa estate il tradizionale rave di capodanno ha visto una partecipazione piuttosto ridotta, 2500 persone sono un numero piuttosto irrisorio se paragonato al numero medio dei partecipanti nelle grandi feste degli ultimi 5 anni, ma nonostante questo la risposta del governo è stata severissima nel tentativo di farne un caso esemplare.
La copertura mediatica è stata notevole e molto meno faziosa rispetto a quanto siamo abituati in Italia:
- https://www.konbini.com/fr/musique/pourquoi-la-rave-party-du-nouvel-an-en-bretagne-a-t-elle-fait-autant-de-bruit (https://archive.is/r7DM8)
- http://www.tsugi.fr/recit-la-free-party-du-nouvel-an-racontee-par-ceux-qui-lont-vecue/ (https://archive.is/ALEW2)
In Francia la questione politica è sempre stato uno dei punti cardini nella organizzazione delle feste e per questo la festa di capodanno è stata anche ripresa dal New York Times (https://archive.is/o1STM e dal Guardian (https://archive.is/AacOk)
In generale abbiamo notato una notevole attenzione all’aspetto sanitario nelle taz francesi in questo periodo.
Au delà de l’image que renvoient ces fêtes, les comportements ont évolué depuis l’apparition du COVID. Tout le monde à vécu une période de confinement inédite et, bien évidemment, les mentalités ont changé. Les fêtards font plus attention, et de nouvelles stratégies de réduction des risques sont apparues : moins de partage de bouteilles, on privilégie les groupes amicaux que l’on connaît. Pour certains, port du masque pour protéger ses proches les plus vulnérables, lavage des mains au gel hydroalcoolique plusieurs fois dans la soirée, on danse moins serré, avec moins d’accolades…
Nonostante la riduzione delle restrizioni l’azione repressiva in Francia sta continuando quest’estate. La violenza messa in atto dalle forze del disordine alla recentissima festa a Redon in
solidarietà a Steve Maya ha mostrato per l’ennesima volta l’ipocrisia delle istituzioni.
Le azioni della polizia sono state riportate da testate internazionali mentre la destra francese ha colto l’occasione per criticare i sovvenzionamenti statali ai collettivi di riduzione del danno presenti.
- https://www.theguardian.com/world/2021/jun/20/france-rave-party-goer-loses-hand-police-clashes-injuries-brittany (https://archive.is/SOras)
- https://www.nytimes.com/2021/06/19/world/french-police-covid-rave.html (https://archive.is/Hzgas)
Riportiamo la traduzione del comunicato di Techno+.
Da 26 anni Techno+ si occupa di free-party e teknival, nell’ambito della salute e della riduzione dei rischi legati alle pratiche festive. Come associazione impegnata nel movimento, ci siamo sempre preoccupati di garantire i collegamenti tra la scena e le autorità locali in modo che la celebrazione si svolga al meglio e che,
come in tutte le feste, sia preservata la salute delle persone. È in questo senso che siamo sempre stati sostenuti dal Ministero della Salute e riconosciuti come interlocutori dalle autorità locali.Techno+ era presente al Teknival des Musiques Interdits, 43 volontari in totale, e può testimoniare quello che hanno passato, il lavoro che hanno fatto, la cura dei feriti. Tutto questo è avvenuto temendo per la propria salute, la propria vita. Non può essere diversamente quando, in fuga dagli assalti dei gendarmi attraverso i campi, sentiamo questo ordine della polizia: “Sparagli a vista”.
Sì Techno+ era presente e può testimoniare questa incredibile violenza, gratuita dove “l’ordine”, vale a dire (va ricordato) il divieto di ballare, deve prevalere, costi quel che costi: mano, occhio, vita…
Questo teknival di protesta, 2 anni dopo la morte di Steve, è arrivato a porre crudelmente la domanda: potrebbe il desiderio di fermare la musica il 21 giugno 2019, sulle rive della Loira a Nantes, giustificare la morte di ‘un giovane partecipante? No! Né è giustificabile che una pista da ballo sia diventata, il 19 giugno 2021, teatro di guerra.
Nulla può giustificare il rifiuto delle autorità pubbliche all’assistenza sanitaria al 22enne a cui era stata strappata la mano, costringendo uno dei suoi amici a coprire ciò che
restava del suo avambraccio con un panno. In quale stato psicologico si sono recati in ospedale questi giovani ventenni?Techno+ era presente e può testimoniare anche le ferite curate dai suoi volontari: 22 vittime principalmente ferite a causa di proiettili, granate disaccerchiamento e LBD (ndt: armi subletali).
Un esempio: nell’aggressione “controllata” di sabato pomeriggio, una giovane ragazza che è stata colpita al volto, aveva la guancia aperta e qualche dente rotto. Nonostante gli appelli alle autorità sul posto e nonostante la sua sofferenza, ci sono volute quasi 2 ore perché i soccorsi fossero autorizzati a venire a prenderla
al nostro stand. La motivazione addotta era quella di garantire la sicurezza dei servizi di emergenza. Da chi dovrebbero essere protetti i soccorritori? I frequentatori di feste che hanno chiesto la loro presenza? o dalle forze dell’ordine?Di chi ci stiamo prendendo gioco? I soccorsi, Croce Rossa, Protezione Civile e i vigili del fuoco sono sempre stati accolti a braccia aperte nei teknival, ringraziati, spesso applauditi sia dal pubblico che dagli organizzatori.
Techno + era lì e può testimoniare che per la prima volta in 26 anni, le sue richieste di aiuto sono rimaste inascoltate.
Quanti infortuni ci sono stati durante questo fine settimana? Al di là dei feriti che abbiamo incontrato durante il nostro intervento e delle 22 persone di cui ci siamo occupati, è difficile saperlo, perché come il giovane che ha perso la mano, la maggior parte dei partecipanti alla festa. si sono allontanati con i propri mezzi e non sono stati
contati dalle autorità.Quanto alla questione dell’evacuazione notturna dei feriti e delle vittime della denuncia del sabato mattina, la richiesta del
Sottoprefetto, Sig. Ranchère, era che “dovevamo organizzarci a tutti i costi per evacuare le vittime”. Quando gli abbiamo chiesto cosa fosse
stato messo in atto su questo argomento, ha stretto i denti e ci ha risposto: “Ci stiamo ancora pensando…” Questo la dice lunga sui discorsi pensati solo per i giornali, ben lontani dalla realtà di cui parlava e da quello che accadeva a terra dal giorno prima!Techno+ può anche testimoniare l’assenza di avviso precedente la carica di polizia di sabato 19 giugno alle 17 ma anche che il
sottoprefetto, con cui eravamo in contatto dalla mattinata, ci ha più volte assicurato che non c’era non avrebbero caricato e che la sua
priorità era “evitare ulteriori lesioni”. Ricordiamo che il luogo della festa era un cul-de-sac (ndt: vicolo cieco) la cui unica uscita era controllata dai
gendarmi. Gli avevamo presentato i pericoli associati al sito: un fiume alla fine del campo, a sua volta delimitato da due fossati.Questa favola di un giovane armato, ebbro di odio e di violenza, che tira blocchi di cemento alla polizia, spacciato ai media che non hanno
mai il tempo di verificare (deontologia?), aveva il solo scopo di giustificare l’ingiustificabile, di spezzare l’impeto di un giovane venuto a ballare.Chi è responsabile di questa violenza? La polizia ha trasgredito gli ordini del prefetto di Bretagna, come lascia pensare questo fatto?
Voleva forse il prefetto anticipare gli ordini del ministro? O è stato il ministro dell’Interno a ordinare un simile episodio di violenza in questo periodo elettorale?Un giorno impareremo, se ci sarà un’indagine, qual’era la catena di responsabilità. Ma qualunque cosa sia stata, ciò che i volontari di
Techno+ hanno visto, vissuto e per la quale sono profondamente scioccati è, ai loro occhi, è una questione molto più seria per il futuro. È stato il sorriso soddisfatto, il piacere che provavano alcuni gendarmi durante gli atti di violenza. Vogliamo dire solo alcuni gendarmi, perché sappiamo anche che altri, speriamo la
maggioranza, sono rimasti allibiti da questi comportamenti.Questo sorriso, questo piacere, è il confine che, in teoria, separa la milizia (ndt: polizia politica paramilitare) dalla Gendarmeria Nazionale, garante della nostra democrazia.